La Stipsi Funzionale


La stipsi funzionale è di osservazione sempre più frequente nei paesi industrializzati. A volte essa rappresenta, per chi ne è affetto, un problema talmente importante da condizionarne seriamente la vita.

Il quasi costante ricorso alla automedicazione e all'uso continuo di purganti (spesso mascherati sotto forma di "tisane" erroneamente ritenute innocue) fin dalla giovane età, può portare negli anni a neuropatie del pavimento pelvico con rischio di incontinenza e sintomatologia dolorosa.

La stipsi funzionale può essere determinata da pigrizia del colon ma anche dal suo opposto, ossia da ipercinesia (colon irritabile); può essere un problema di tutto il colon o di un solo settore; oppure non si tratta di un problema colico ma di un difficoltoso svuotamento rettale per alterazioni funzionali degli sfinteri.

Le diverse situazioni richiedono approcci terapeutici diversi. E' quindi necessario studiare il tipo di stipsi per poterla curare. Per ogni paziente può essere identificato un percorso diagnostico (percorsi stipsi) che si avvalga di tutti o solo alcuni dei seguenti esami: Visita proctologica con ano-rettoscopia, Manometria ano-rettale, Rx Defecografia, Tempi di Transito intestinale, consulenza Gastroenterologica.

Il trattamento terapeutico si avvale prevalentemente di norme igienico dietetiche e di terapie mediche ma, nei casi più gravi, può richiedere cicli di fisioterapia (bio feed-back) o trattamenti chirurgici (in caso di intussuscezione retto-rettale o di rettocele).

 

 

La Cisti Pilonidale
della regione Sacro-Coccigea

 

E' una patologia benigna di frequente osservazione specie nell'adolescenza e nel giovane adulto.

E' costituita dalla presenza di un granuloma infiammatorio della regione sottocutanea (spesso contenente peli ) e da uno o più tragitti fistolosi che conducono ad orifizi della pelle situati nel solco mediano intergluteo.

Si distingue dalle fistole anali in quanto non comunica con il canale anale.

E' causa frequente di suppurazioni, spesso recidivanti, che possono localizzarsi anche lateralmente rispetto alla linea interglutea.

L'obesità, l'abbondanza di peli, i microtraumi da posizione seduta (Jepp's disease) possono essere la causa acquisita di tale patologia, ma ancora vi è chi ritiene si tratti di una forma congenita (cisti dermoidi).

L'insorgenza di suppurazione determina una sintomatologia (dolore, tumefazione, febbre, senso di peso etc..) che può essere modesta ma anche invalidante.

Il semplice drenaggio dell'ascesso risolve momentaneamente la suppurazione acuta ma, non consentendo la guarigione completa, è seguita quasi sempre da recidiva.

Il trattamento radicale della cisti pilonidale è garantito solo dalla ampia asportazione in blocco del granuloma con i suoi tragitti fistolosi e della cute soprastante contenente gli sbocchi delle fistole.
Questo intervento comporta la creazione di una ampia ferita chirurgica che arriva, in profondità, al piano fasciale presacrale.

Sono state descritte numerose tecniche chirurgiche che si differenziano fra loro per il diverso trattamento della suddetta ferita.

Ancora oggi molti chirurghi lasciano aperta la ferita per una guarigione spontanea "per seconda intenzione". Questa tecnica è semplice e rapida e può essere effettuata anche a livello ambulatoriale in anestesia locale. Le recidive sono rare ma il tempo di guarigione della ferita dura da 40 a 70 giorni, richiede molte medicazioni e determina disagio nella vita di relazione.

I metodi che comportano la sutura diretta dei lembi della ferita garantirebbero una guarigione più rapida (circa 15 giorni) ma sono spesso dolorosi nel postoperatorio e sono gravati da una percentuale di recidiva o di cedimento della sutura piuttosto elevata (fino al 36% nelle varie casistiche pubblicate). In caso di parziale cedimento della sutura, le medicazioni necessarie sono spesso dolorose.

La incostanza dei risultati fa sì che, per lo stesso problema, vi siano chirurghi che propongono interventi minimi ambulatoriali ed altri invece interventi con ricovero prolungato ed anestesia generale.

Appare pertanto consigliabile, prima di sottoporsi a trattamento chirurgico, chiedere al chirurgo che tecnica userà e quali probabilità di successo vi siano.

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